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4ª rivoluzione industriale

L’Italia è un grande Paese industriale.
Le nostre imprese manifatturiere rappresentano il motore della crescita e dello sviluppo economico, con la loro capacità di produrre ricchezza e occupazione, alimentare l’indotto e le attività dei servizi, contribuire alla stabilità finanziaria, economica e sociale. Creare un ambiente favorevole alle imprese risponde quindi a un preciso interesse pubblico.

La politica industriale è tornata al centro dell’agenda di Governo e gli strumenti che abbiamo introdotto partono da una lettura della struttura dell’economia italiana, caratterizzata da un’imprenditoria diffusa, e tengono conto della nuova fase di globalizzazione e di cambiamenti tecnologici che stiamo attraversando.

Il Piano Industria 4.0 è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale: il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività. Sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove.

Saper cogliere questa sfida, però, non riguarda solo il Governo, ma riguarda soprattutto gli imprenditori. Per questo abbiamo voluto cambiare paradigma: abbiamo disegnato delle misure che ogni azienda può attivare in modo automatico senza ricorrere a bandi o sportelli e, soprattutto, senza vincoli dimensionali, settoriali o territoriali. Quello che il Governo propone, impegnando risorse importanti nei prossimi anni, è un vero patto di fiducia con il mondo delle imprese che vogliono crescere e innovare.

Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi.

Il successo del Piano Industria 4.0 dipenderà dall’ampiezza con cui ogni singolo imprenditore utilizzerà le misure messe a disposizione.

Carlo Calenda

Ministro dello Sviluppo Economico

Industria 4.0, verso il grande cambiamento

Quando si parla di Industria 4.0. dobbiamo tener presente il grande cambiamento che modificherà la modalità di produrre e di strutturare tutto il sistema produttivo: dall’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, che si traduce in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.

All’esame degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore.
Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa e migliorando la competitività “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.

Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” – la cosiddetta Fabbrica 4.0., la manifattura, la produzione di beni e servizi.
Una volta avuti i dati, analizzati, processati e resi strumento per “istruire” le macchine, l’ultimo passaggio è trovare i modi, gli strumenti per produrre i beni. E quindi la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

I4.0 un solo obiettivo, tre livelli

smart production

L’insieme delle nuove tecnologie produttive che creano interazione tra tutti gli asset legati alla produzione, favorendo la collaborazione tra uomini, macchine e sistemi.

smart services

Un tipo di gestione innovativa delle infrastrutture informatiche e tecniche, pensata per aiutare a controllare e presidiare i sistemi, sfruttando logiche di massima integrazione tra tutti gli attori (analisi, raccolta, implementazione dei Big Data).

smart energy

I nuovi sistemi di alimentazione energetica attenti a misurare ed a risparmiare i consumi energetici.

Cosa cambierà in azienda

Iperammortamento 250 per cento

Proroga al 31 dicembre 2019 la novità della Legge di Bilancio 2018 e le scadenze da rispettare.

Iperammortamento 250 per cento fino al 31 dicembre 2019: è questa una delle novità dalla Legge di Bilancio 2018 per le imprese che amplia le misure previste dal piano Industria 4.0. Già con il Decreto Mezzogiorno era stata prevista una proroga dell’iperammortamento al 250% fino al 30 settembre 2018, tuttavia per il riconoscimento del diritto a beneficiare della maxi-deduzione per investimenti in beni strumentali digitali è necessario rispettare specifiche scadenze e regole.

Come noto, l’iperammortamento al 250 per cento riguarda i beni strumentali materiali nuovi e interconnessi, ovvero che siano in primo luogo caratterizzati da un alto tasso di digitalizzazione.

L’elenco dei beni strumentali per i quali è riconosciuto l’iperammortamento al 250% resta invariato e si tratta di quelli individuati all’allegato A della Legge di Bilancio 2017.

Cerchiamo, di seguito, di capire quali sono i termini per beneficiare dell’iperammortamento al 250%, le scadenze attualmente previste dal DL Mezzogiorno 2017 e la nuova possibile proroga inserita nella Legge di Bilancio 2018.

Iperammortamento 250 per cento: proroga al 31 dicembre 2019

La proroga dell’iperammortamento al 250 per cento è una delle novità rivolte alle imprese e inserite nella Legge di Bilancio 2018 e, per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi compresi all’elenco dell’allegato A della Legge di Bilancio 2017, il costo di acquisizione è maggiorato del 150 per cento anche “per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2018, ovvero entro il 31 dicembre 2019, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.”
In sostanza la Legge di Bilancio 2018 prevede la possibilità di beneficiare della proroga dell’iperammortamento fino al 31 dicembre 2019 a patto che:

– l’ordine risulti accettato entro il 31 dicembre 2018;
– il pagamento di acconti pari almeno al 20% del costo del bene risulti effettuato fino al 31 dicembre 2018.

Stesse regole che, seppur con scadenza diversa, valgono anche ora in merito alla proroga della maggiorazione del 150% del costo di acquisizione del bene inserita con il DL 91/2017.

Si ricorda che per i beni oggetto di iperammortamento è possibile beneficiare anche del super ammortamento al 140% per l’acquisto di beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0.

Oltre a modificare i termini di scadenza per l’ordine del bene e per il pagamento degli acconti, all’interno delle misure di cui al piano Industria 4.0 viene prevista la possibilità di sostituire i beni oggetto di iperammortamento nel rispetto delle seguenti regole:
– l’impresa sostituisca il bene originario con un bene materiale strumentale nuovo avente caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori a quelle previste dall’allegato A alla legge 11 dicembre 2016, n. 232;
– attesti l’effettuazione dell’investimento sostitutivo, le caratteristiche del nuovo bene e il requisito dell’interconnessione secondo le regole previste dall’articolo 1, comma 11, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

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Piano Industria 4.0

Normativa

Opportunità per le aziende

Incentivare gli investimenti privati su tecnologie e beni I.4.0

Aumentare investimenti in Ricerca, Sviluppo e Innovazione

7 + 1 = ?

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N°91055880461

SEDE LEGALE
Via Sarzanese Nord 5278 – 55054
Massarosa (LU)

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